Il 28 Giugno 2019 il Ministro Luigi Di Maio ha approvato il decreto europeo sul Capacity Market, rendendo di fatto il mercato dell’energia più performante e sempre attivo anche in caso di maggiore richiesta.
Il mercato dell’energia elettrica, a livello europeo, si sta infatti evolvendo ed è sempre più aperto al cambiamento; basti pensare all’apertura verso nuove fonti di approvvigionamento che interessano le fonti rinnovabili.
Si parla in questo caso di “decarbonizzazione del sistema elettrico” che si propone di ridurre le emissioni di CO2, rendendo l’energia più pulita ed accessibile.
A livello europeo con il pacchetto “Clean Energy Package for all European” si sta cercando infatti di:
- migliorare e rendere più efficiente l’energia
- aumentare l’utilizzo dell’energia rinnovabile
- limitare al massimo le emissioni di gas ad effetto serra
Ma perché c’è bisogno del Capacity Market?
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Attualmente il mercato dell’energia elettrica è protagonista di grandi cambiamenti e si parla appunto della cosiddetta “transizione energetica”.
Basti pensare alla notevole riduzione dei prezzi, dovuta allo sviluppo sempre più incalzante delle energie rinnovabili oppure alla riduzione degli impianti termoelettrici, sempre meno convenienti.
Tutto questo sta avvenendo sotto l’occhio vigile di Terna, gestore della rete elettrica nazionale e mediatore della trasformazione elettrica italiana e dell’integrazione delle fonti eco-compatibili.

Per evitare infatti che ci sia un aumento delle bollette della luce dovuto alla minor concorrenza degli attori in gioco, c’è bisogno di una sorta di “mercato della capacità”.
In sostanza è nato il bisogno di regolare la capacità di produrre energia nel mercato.
Questo significa che gli impianti termoelettrici a gas e le fonti rinnovabili che sono in grado di produrre grandi quantità di energia potranno subentrare agli operatori.
Il subentro verrà gestito da Terna attraverso delle aste volte ad aggiudicarsi dei contratti di opzione e dei premi in € proporzionali ai MW impegnati.
Le previsioni del Ministero dello Sviluppo Economico
Il MISE ha stimato che nel 2022, anno in cui il sistema del capacity market sarà ormai rodato e a regime, potremo vantare una riduzione dei prezzi del mercato energetico significativa, pari a 1,4 miliardi di euro ed un risparmio di 200 milioni di euro.
Le critiche delle associazioni ambientaliste
Alcune associazioni come WWF, Legambiente e Greenpeace hanno mosso dure critiche al decreto sul mercato della capacità.
Secondo la loro opinione, questo favorirebbe l’installazione di impianti a ciclo combinato o turbogas che potrebbero soppiantare i già esistenti impianti centrali a carbone.
Non si tratterebbe quindi di una vera e propria “decarbonizzazione”, trattandosi sempre di centrali alimentate a fonti fossili, e quindi sarebbe in parte una violazione degli obiettivi ambientali del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030.